Ondate di caldo
Nel contesto dei cambiamenti climatici in corso, le ondate di caldo si stanno facendo più frequenti e intense. L’estate appena trascorsa ne è un esempio preoccupante, con la soglia dei 40 °C superata per la prima volta nel sud dell’Inghilterra.
Il ricercatore Emmanuel Rouges, in collaborazione con Laura Ferranti (ECMWF) e Holger Kantz (professore all’Istituto Max Planck per la fisica dei sistemi complessi), si è concentrato sull’identificazione delle condizioni generali alla base delle ondate di caldo. L’idea è basata sul fatto che i modelli numerici, a scadenza sub-stagionale, sono in grado di prevedere questi schemi di circolazione a grande scala in modo più affidabile rispetto ai valori di temperatura al suolo.
Il primo passo è quello di analizzare gli eventi del passato e di raggrupparli (“cluster”) in base alla circolazione atmosferica che li ha causati. In questo modo si riescono ad indentificare i principali tipi di ondata di caldo europei. Ogni tipo è caratterizzato da un modello di circolazione distintivo, con un grande anticiclone situato sopra la regione dell'ondata di caldo (Figura 1) che persiste per 5 o più giorni.
Il secondo passo è di stabilire se la previsione attuale è comparabile con uno degli schemi identificati, segnalando una possibile imminente situazione di caldo estremo.