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Dicembre 2023 a sud delle Alpi

MeteoSvizzera-Blog | 12 gennaio 2024

Nella Svizzera italiana il mese di dicembre 2023 è risultato il quarto più mite dall’inizio delle misure nel 1864, per Lugano e per Locarno Monti addirittura il più caldo. Le precipitazioni sono state deficitarie su parte del Locarnese, mentre nelle vallate grigionesi meridionali si sono avvicinate localmente al 200 % della norma. Il favonio è stato frequente, con raffiche a tratti tempestose.

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Mese molto mite

Con un’anomalia di +2.1 °C rispetto alla norma 1991-2020, a sud delle Alpi la temperatura media del mese di dicembre è risultata la quarta più elevata dall’inizio delle misure nel 1864. Mesi di dicembre ancora più miti furono quelli del 2015, del 2016 e del 1987. Alle basse quote, tuttavia, dicembre 2023 è risultato il più mite in assoluto. Ad esempio, la temperatura media a Lugano è stata di +7,0 °C, a Locarno Monti di +7,2 °C, valori mai raggiunti in passato.

Venti giorni sopra la norma

Dopo un inizio del mese caratterizzato da temperature inferiori alla norma soprattutto in montagna, dove fra il 3 e il 4 dicembre l’anomalia negativa ha raggiunto i 5 – 8 °C, fra il 10 e il 31 dicembre le temperature si sono mantenute sempre al di sopra delle medie. Le anomalie positive più marcate sono state raggiunte fra il 22 e il 24 dicembre, quando una corrente nordoccidentale ha sospinto aria molto mite fin sulle Alpi e una corrente favonica ha interessato il versante sudalpino. Il 23 dicembre a Locarno Monti sono state registrate le temperature minima (12,6 °C) e massima (22,3 °C) più elevate dall’inizio delle misure nel 1901. Anche i 20,6 °C raggiunti a Stabio costituiscono la temperatura più elevata mai misurata in questo mese dal 1981. Fra il 23 e il 24 dicembre molte altre stazioni di rilevamento del Sud delle Alpi hanno registrato temperature fra le dieci più alte mai misurate in dicembre.

Sempre meno temperature basse da primato

Dato il forte cambiamento climatico in atto, non stupisce che considerando tutte le stazioni di rilevamento di MeteoSvizzera a sud delle Alpi, le dieci temperature dicembrine più basse non siano state registrate negli ultimi anni. Infatti, ad eccezione dei -8,9 °C misurati a Grono il 29 dicembre 2017 (nono valore più basso dall’inizio delle misure nel 1959 per questa stazione), bisogna risalire all’ondata di freddo di dicembre 2010 per ritrovare temperature fra le dieci più basse mai registrate dall’inizio delle misure.

Precipitazioni nella norma

In dicembre le precipitazioni si sono verificate nella prima metà del mese, con i quantitativi più elevati caduti nei primi due giorni quando sono stati misurati da 30 a 60 mm, con punte fin verso i 100 mm nelle valli Bregaglia e Poschiavo. In seguito, la prevalenza di correnti nordoccidentali ha causato qualche debole nevicata solamente in prossimità della cresta alpina principale, prima che nell’ultimo giorno del mese venissero registrati in modo più diffuso da 5 a 15 mm.

Mediata su tutto il versante sudalpino, la somma delle precipitazioni di dicembre 2023 ha raggiunto il 102 % della norma 1991-2020. La distribuzione delle precipitazioni ha mostrato però importanti differenze regionali: mentre fra le Centovalli e la Valle Onsernone non è stato superato il 65 – 80 % della media, nelle vallate grigionesi meridionali il totale mensile si è avvicinato localmente al 200 % della norma. Per esempio, Poschiavo ha registrato 124,2 mm, sesto valore più elevato per il mese di dicembre dall’inizio delle misure nel 1959 che corrisponde al 185 % delle precipitazioni normalmente attese.

Neve in montagna ad inizio mese

Durante le precipitazioni della prima parte di dicembre il limite delle nevicate è stato spesso compreso fra 1000 e 1400 metri, spingendosi a tratti anche più in basso, come ad esempio il 4 dicembre quando qualche fiocco è caduto localmente fino in pianura. Attorno alla metà del mese, in montagna l’altezza della neve risultava in linea o di poco inferiore alla media del periodo. Nelle giornate miti e soleggiate della seconda metà del mese, tuttavia, essa è calata fino a valori ben inferiori alla norma. Soprattutto in Ticino, a fine mese l’altezza della neve presente in montagna era fino al 70 – 80 % inferiore alla norma.

Favonio frequente e a tratti tempestoso

Durante il mese di dicembre il vento da nord è stato frequente: le giornate favoniche sono state da 5 a 10 in base alla località. Le intensità più elevate sono state quelle raggiunte fra il 22 e il 23 dicembre, quando le stazioni alle basse quote hanno misurato fino a 80 – 100 km/h, quelle di montagna fino a 100-130 km/h. Il favonio è risultato tempestoso provocando anche alcuni danni soprattutto nella media Leventina come ad esempio a Faido. La stazione di Piotta ha registrato una raffica a 102,2 km/h, secondo valore più alto per questa stazione attiva dal 1981, raggiunto mediamente ogni 20 - 30 anni. L’intensità media oraria ha raggiunto i 45,7 km/h, valore più elevato mai misurato da questa stazione. A Robiei sono stati raggiunti i 116,6 km/h, valore il cui periodo di ritorno è di 10-20 anni, a Poschiavo i 112,3 km/h, valore raggiunto in media ogni 3-8 anni. La stazione di Acquarossa ha misurato un vento medio su 10 minuti pari a 46,8 km/h, valore più alto dall’inizio delle misure nel 1988.

Poco sole nelle Alpi

A causa della frequente nuvolosità portata da nordovest e delle nebbie presenti in alcune giornate soprattutto nel Sopraceneri, il soleggiamento del mese di dicembre è risultato deficitario lungo le Alpi. Nel Ticino centro-settentrionale e nelle vallate meridionali grigionesi, infatti, la somma mensile del numero di ore di sole è stata compresa fra l’80 e il 90 % della norma 1991-2020, mentre più a sud essa ha raggiunto il 110 % della media a Lugano, il 120 % di essa a Stabio.